Il territorio italiano è soggetto a continue scosse di terremoto, che in differenti episodi si sono rivelate fatali per un cospicuo numero di persone. A causa di questi movimenti improvvisi e violenti della superficie terrestre è necessario rendere le abitazioni e gli edifici pubblici, sicuri e resistenti, al fine di assicurare una protezione affidabile all’incolumità delle persone e delle cose. Le case di recente costruzione sono fabbricate con sistemi all’avanguardia e con l’utilizzo di materiali adeguati e conformi pertanto sono case antisismiche. Il problema persiste però negli edifici ormai datati, costruiti in epoche storiche nelle quali non erano richieste tutele antisismiche. Per poter rendere stabili queste strutture è necessario effettuare degli interventi di adeguamento antisismico, indicati dalla legislatura italiana.
In seguito a recenti episodi di movimento tellurico, la normativa che regola gli interventi antisismici in Italia è divenuta ancora più efficace ed attenta. A partire dal primo semestre dell’anno 2018 è entrato in vigore un nuovo provvedimento giuridico che si occupa di fornire le direttive per l’adeguamento sismico degli edifici privati e pubblici. Tali norme sono decisamente meno restrittive e con costi più sostenibili rispetto a quelle precedenti, le cosiddette NTC del 2008. Gli edifici preesistenti devono essere supportati da strutture antisismiche, usufruendo al contempo di allettanti incentivi. Si tratta di un sismabonus che consiste in una detrazione fiscale sul costo dei lavori effettuati per rendere antisismico l’edificio. Si quantifica da un minimo del 50% ad un massimo del 85%. La normativa inoltre introduce la possibilità di utilizzare materiali innovativi come calcestruzzi fibrorinforzati che mantengono performance ottimali a prezzi contenuti. La normativa presente però non può essere applicata a tutti quei edifici privati e pubblici che sono in fase di costruzione, che hanno cioè già depositato il progetto esecutivo agli enti preposti. Queste strutture dovranno rifarsi alla normativa precedente.
Il progettista nella fase iniziale del lavoro, deve studiare con attenzione le caratteristiche del sottosuolo che ospiterà il nuovo edificio. È necessario valutare la pericolosità sismica locale. Il territorio di Sesto Fiorentino è stato dichiarato secondo una delibera della Giunta Regionale Toscana del 26 maggio 2014 una zona sismica 3, ovvero superficie che può essere soggetta a terremoti di forte intensità. L’edificio da realizzare dovrà essere costruito con una struttura resistente e rigida, a comportamento duttile, impedendo l’insorgere di crepe e fratture.
Naturalmente, in ogni edificio da noi progettato o diretto si rispettano tutte le normative antisismiche in vigore seguendo le tipologie del territorio ove essi sorgono.
Quindi necessariamente ogni struttura o casa antisismica dovrà:
· Essere costruita con materiali affidabili come l’acciaio e il calcestruzzo.
· Avere una forma regolare in pianta e in altezza, al fine di garantire stabilità.
· Essere provvisto di elementi portanti come travi, solai, pilastri.
· Avere pareti antisismiche che impediscono torsioni o crolli, mantenendo stabilità e fermezza.
Per adeguare un edificio rendendolo antisismico sarà opportuno introdurre degli accessori ed elementi strutturali che mantengono in piedi l’immobile in seguito ad un terremoto, tramite:
· Vincoli efficaci.
· Reti di rinforzo alle pareti.
· Connettori per solai.
· Dissipatori sismici.
· Rinforzi strutturali.
· Consolidamento del terreno.